Dalle vacanze di relax all'educazione turistica

17.08.2025

Quest'anno ho scelto una vacanza e non un viaggio.

Avevo bisogno di rallentare e di trovare nuovi ritmi e spazi per la mia mente e il mio corpo, un'esperienza incentrata sul riposo e sulla semplificazione, piuttosto che sull'aggiunta di cose nuove. Sentivo la necessità di prendermi del tempo per ascoltarmi e ascoltare, osservare e alleggerire il carico.

Ho trascorso alcuni giorni a Jesolo (una famosa località turistica nella costa adriatica) con la mia famiglia, rilassandomi in un appartamento in riva al mare. Ho ritrovato l'energia del sole, la tranquillità della meditazione all'alba e il divertimento semplice, come costruire castelli di sabbia e fare il bagno, andare in canoa o provare il "SUP". La cosa più preziosa? Ho riscoperto il piacere di godermi il tempo presente, un bene di cui abbiamo tutti bisogno.

Proprio con questa filosofia, ho osservato ci mi circondava e devo riconoscere che la maggior parte delle volte siamo più concentrati sul fuori che sul dentro ... magari a scattare la foto perfetta da condividere sui social che a vivere l'esperienza stessa. Come insegna il maestro Alessio Carciofi questo è uno dei problemi del digitale, che ci fa perdere pezzi importanti della nostra vita.

Eppure, per "deformazione professionale" in questi giorni di relax e semplificazione mi sono resa conto continuiamo a usare stili comunicativi e a organizzare attività ed eventi che sembrano fermi ad un tempo ormai passato (anni 60/70). Stando sotto all'ombrellone, ho visto aerei pubblicitari con banner che comunicavano "vieni a comprare da noi.. siamo i più convenienti" piuttosto che lo spettacolo pirotecnico di Ferragosto: forme di comunicazione ormai obsolete e poco sostenibili. Le persone (moltissimi over 60), anziché godersi lo spettacolo dei fuochi, scattavano centinaia di foto con il telefono che probabilmente non riguarderanno mai più o che nessuno guarderà nemmeno sui canali social.

Mi chiedo: perché non rinnoviamo la nostra comunicazione e i nostri eventi, rendendoli più sostenibili ma sopratutto educativi? Se ogni azione che intraprendiamo, oltre a generare fatturato, potesse anche arricchire e formare il consumatore, l'impatto sarebbe enorme.

  • Invece dei soliti fuochi d'artificio, perché non organizzare un evento per imparare a riconoscere le stelle? - Il 15 agosto il cielo stellato era straordinario -
  • Al posto dei rumorosi e inquinanti aerei pubblicitari, perché non utilizzare dei SUP o delle canoe brandizzate, che promuovono l'attività fisica e il rispetto per il mare?
Ci sono modi semplici e creativi per fare la differenza e, soprattutto modi e atteggiamenti che servono anche ad educare il turista (di prossimità, domestico, internazionale) a essere più rispettoso e consapevole della località che visita.

Per questo, sono sempre più convinta che per combattere l'overtourism siano necessarie due cose:

  1. Educazione turistica: dobbiamo puntare ad aumentare la cultura turistica delle persone, già prima che partano.
  2. Strumenti di comunicazione nuovi: che formino e arricchiscano il turista, non solo che comunichino cosa si può fare...

Se vuoi realizzare progetti innovativi basati su questi valori e vuoi ridare un senso più profondo al tuo "fare turismo", scrivimi.

Buone vacanze, per chi non le ha ancora finite ...

www.pamelabettiol.com | www.wearejugaad.com 

Privacy Policy